LA GINECOLOGIA: UN'ALLEATA DELLA SALUTE FEMMINILE

27/02/2009

Intervista alla ginecologa Dott.ssa Rosati Federica

I controlli per tutte le età

di Lorella Barlaam, articolo uscito su Chiamami Città il 25 febbraio 2009.

Federica Rosati, giovane e motivata ginecologa che visita presso il Centro ci ha spiegato quali sono i controlli necessari per la salute della donna e come la diagnostica per immagini possa essere d’ausilio in ginecologia.

Le buone pratiche della salute della donna…

«…cominciano da una corretta educazione sessuale nell’età adolescenziale che spieghi le regole di una valida contraccezione  e di una adeguata prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, illustrando infine la necessità di eseguire la prevenzione del tumore del collo dell’utero tramite il pap test»

Cos’è il Pap Test?

«E’ lo studio delle cellule della cervice uterina, che permette di individuare precocemente le loro alterazioni collegate ai tumori del collo dell’utero. Il pap test non è sostituibile né da una visita né da un’ecografia e va fatto ogni 3 anni, dai 25 ai 60 anni circa, salvo diverse indicazioni. Attualmente al Pap test si può associare l’HPV Test, che ricerca specifiche forme di papillomavirus collegate a precisi tipi di tumore della cervice e ci permette di avere una condotta clinica precisa e più accurata, anche se è importante sottolineare che non tutti i tipi di HPV determinano il tumore.»

Quali controlli per le diverse fasce d’età?

«In età fertile è opportuno effettuare una visita ginecologica di controllo qualora si verifichino delle alterazioni del ritmo, della quantità e del dolore del regolare ciclo mestruale, che possono nascondere patologie uterine o ovariche. In età più anziana è importante farsi controllare se ci sono sanguinamenti genitali in menopausa. Per completare l’indagine è sempre raccomandato associare alla visita un’ecografia pelvica, possibilmente transvaginale. E’ un esame indolore, privo di effetti collaterali, che permette di visualizzare utero e ovaie in maniera diretta e di diagnosticare fibromi e polipi, che si manifestano con sanguinamenti genitali e aumento del flusso mestruale o patologie ovariche come l’endometriosi, molto frequente nelle giovani donne»

Le opportunità diagnostiche dell’ecografia 3D e 4D

«L’esame va sempre cominciato con la tecnica 2D, che permette di formulare la diagnosi di patologia. Possiamo poi definire i dettagli e le caratteristiche morfologiche della patologia stessa con l’ausilio del 3D/4D, che rappresenta un punto di forza nella diagnostica della patologia ovarica, dal momento che rivela particolari morfologici e vascolari non visibili al 2D, che possono orientare verso un trattamento più mirato della patologia stessa. Relativamente alla capacità riproduttiva è importante segnalare come il 3D/4D risulti estremamente accurato per lo studio delle malformazioni uterine e migliori la valutazione della pervietà tubarica, attraverso la isterosonosalpingografia, uno dei primi esami che si esegue se c’è difficoltà a concepire. In conclusione possiamo definire l’ecografia 3D/4D un’indagine di II livello per approfondire la maggior parte delle patologie dell’apparato genitale femminile»