GRASSI IDROGENATI, DIABETE E MALATTIE CORONARICHE

23/04/2010

A cura del Dott. Valerio Rizzo

Vorrei oggi parlare degli ormai famosi, e, occorre dirlo, famigerati, grassi “idrogenati”, altrimenti detti “trans”. Famosi in quanto ormai tutti sanno che sono pericolosi e che fanno male, famigerati in quanto, nonostante ciò, continuano ad essere inseriti in molte preparazioni.


Vale la pena di sottolineare, ancora una volta, che questi grassi, chiamati “trans” o “idrogenati” in quanto prodotto di “idrogenazione” industriale sugli oli vegetali “poli-insaturi”, che li rende solidi come il burro, hanno dei ben documentati effetti sulla salute cardiovascolare di chi li assume.


Sono grassi ad effetto pro-infiammatorio e uno degli effetti che più facilmente si possono riscontrare a loro carico è quello di innalzare il livello del colesterolo “cattivo” o “LDL”.


Quello che solo di recente ho avuto modo di apprendere è che una ricerca apparsa sull’American Journal of Clinical Nutrition ha fortemente messo in relazione l’assunzione di questi grassi anche con l’insorgenza del diabete mellito di tipo 2.


Quindi, il diabete non solo dovuto ad un problema nel metabolismo degli zuccheri ma anche “facilitato” dall’uso di grassi idrogenati. Molto probabilmente ciò è dovuto all’effetto pro-infiammatorio di questi grassi, con effetto sullo stress ossidativo e sulla deposizione di grasso a livello addominale ed epatico.


Le fonti principali dei grassi idrogenati sono: la margarina, la carne di manzo e i formaggi (in particolare del tipo “sottiletta” ovvero i formaggi fusi, anche per bambini) i biscotti e altri prodotti da forno industriali, comprese le merendine e le brioche, certe salse in commercio, ecc…
In conclusione, conviene:

1. leggere attentamente le etichette, dove si trovano gli ingredienti di quanto si acquista, nella consapevolezza che “non bastano le calorie” o la loro riduzione;
2. quando si trova la dicitura “grassi vegetali idrogenati”, lasciare il prodotto sullo scaffale;
3. evitare tassativamente l’uso della margarina, come grasso o condimento di uso domestico: viene spesso spacciato per un prodotto “leggero” e ne vengono vantate presunte qualità del tipo “arricchita di omega 3” o “senza colesterolo”, che nulla tolgono alla sua pericolosità.
 

DOTT. VALERIO RIZZO
Biologo nutrizionista a Padova, Pesaro, Rimini, Senigallia
www.biologonutrizionista.it
info@biologonutrizionista.it