DORMIRE BENE E' VIVERE MEGLIO

16/07/2009

Intervista al Dott. Desiderio Saverio

I disturbi del sono in Italia colpiscono milioni di persone

 

di Lorella Barlaam, articolo uscito su Chiamami Città il 15 luglio 2009.

Il Dott. Saverio Desiderio, specializzato  in  Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’Università di Bologna, dirigente pneumologo della AUSL di Rimini, è Responsabile del Modulo Professionale Qualificato di Fisiopatologia Respiratoria e si occupa della Diagnosi e Cura dei Disturbi Cardio-Respiratori nel Sonno presso l’Ospedale di Riccione e Rimini. Inoltre visita e pratica la polisonnografia, esame fondamentale per diagnosticare i disturbi del sonno,  presso il Poliambulatorio Valturio di Rimini.

 

 

Dott. Desiderio, cos’è il sonno?

 

«E’ un fenomeno complesso, una componente attiva del ciclo vitale, di cui studiamo in specifico la patologia cardio-respiratoria da alcuni anni. Normalmente è costituito da diversi cicli (4-5 in 8 ore di sonno), con un ritmo elettroencefalografico molto vario. Ogni ciclo è diviso in fase NREM e fase REM, in cui si sogna. Anche nelle persone sane la respirazione rallenta durante il sonno, perché il centro del respiro riposa ed è meno sensibile agli stimoli psicofisici e chimici e tutta la muscolatura si rilassa, anche quella che coadiuva la respirazione. Solo il muscolo diaframmatico resta attivo nel sonno. Più si rilassano i muscoli che normalmente dilatano le vie aeree superiori più un soggetto predisposto russa e può avere apnee, cioè blocchi del respiro.»

 

 

Quandi russare diventa una patologia

Quando si sconfina nella patologia?

«Tutti possiamo avere fino a 5 apnee di durata inferiore a 10 secondi ogni ora di sonno: se sono di più o durano più a lungo ne derivano disturbi cardiorespiratori caratterizzati da irregolare respirazione e sonno agitato con risvegli più o meno coscienti. La mattina si ha l’impressione di aver dormito male e ci si sveglia stanchi. Questo avviene perché durante il sonno non ci si ossigena a sufficienza. In alcuni soggetti infatti, a causa del rilassamento dei muscoli legati alla respirazione, si verifica la chiusura più o meno completa delle vie aeree superiori e la conseguenza più semplice è il russamento dovuto alla vibrazione dei tessuti al passaggio forzato dell'aria, disturbo che colpisce il 40% della popolazione adulta: tra questi il 20% circa ha apnee ostruttive. La carenza di ossigeno durante i blocchi respiratori può causare problemi cardiocircolatori (palpitazioni, ipertensione, dolore toracico). Se non c’è interruzione ma rallentamento della respirazione non si russa, ma ci si ossigena poco ugualmente. E’ un problema che colpisce fumatori con bronchite cronica ostruttiva, pazienti con malattie neuromuscolari, ictus o cifoscoliosi. Disturbi cardiorespiratori nel sonno si possono verificare anche in soggetti con gravi problemi cardiaci in cui invece di un rallentamento si ha un respiro accelerato caratteristico (respiro periodico).»

 

 

Cos’è la sindrome da apnea ostruttiva nel sonno?

 

«Una “sindrome” è la conseguenza di più problemi sanitari. Quella da apnea ostruttiva (OSAS) è caratterizzata da ripetuti e ricorrenti episodi di ostruzione delle vie aeree superiori, in primis il faringe, con blocco intermittente della respirazione. Una patologia che crea problemi gravi: in una notte si possono avere tantissime apnee, e quando il soggetto ha blocchi respiratori ripetuti va in deficit di ossigeno e gli organi più “nobili” come cuore e cervello si danneggiano. C’è un collegamento accertato tra OSAS ed alcune malattie del cuore, del cervello e il diabete mellito insulino-resistente. Il 50% di chi viene colpito da ictus ha l’OSAS. Altre conseguenze sono eccessiva sonnolenza e stanchezza durante il giorno, con sensazione di irritabilità, ansia, depressione, scarsa concentrazione, calo della libido e della memoria. In Italia ci sono circa 1.600.000 persone con questa patologia, che richiede da parte del medico studi specifici e tecniche diagnostiche particolari per comprendere i sintomi nella loro interrelazione. La sonnolenza diurna causata dall’OSAS è anche un problema di salute pubblica, perché responsabile di scarso rendimento sul lavoro o scolastico, aumentato rischio cardiovascolare e di un rischio da 2 a 7 volte maggiore di incidenti stradali, a causa dei riflessi rallentati. E’ un’emergenza sociale.»

 

 

Cos’è l’apnea ostruttiva

Quali sono i fattori di rischio?

«L’obesità, soprattutto quella viscerale “a mela”, le ostruzioni meccaniche delle alte vie aeree come polipi nasali, ipertrofia del palato molle, delle tonsille, lingua grossa, collo taurino, ipotiroidismo. Meno si dorme più i muscoli diventano ipotonici. Altri fattori di rischio sono alcool, fumo, assunzione di ipnotici e antistaminici. Vengono colpiti più i maschi che le femmine - dopo la menopausa l’incidenza è uguale – di più dopo i 50 anni, e se c’è una familiarità per le roncopatie.»

 

 

Come ci si accorge dell’OSAS?

 

«Chi russa… ci dorme sopra, e spesso è un familiare che viene a raccontare che il soggetto russa e ha blocchi respiratori, oppure che è sonnolento, irritabile, stanco. Il rischio è che il medico di famiglia lo mandi da specialisti che curano i diversi sintomi, affrontando un problema alla volta senza accertarne e risolverne la causa reale.

 

 

Invece di fronte a una persona che russa costantemente, fa pause respiratorie, ha un sonno agitato e non riposante, di notte deve spesso alzarsi per urinare e si sveglia con palpitazioni, ha crisi ipertensive, è sonnolento di giorno bisogna pensare a un’OSAS. La diagnosi certa va fatta tramite la polisonnografia.»

 

 

Cos’è la polisonnografia?

 

«E’ la registrazione simultanea di più parametri respiratori e cardiologici attraverso uno strumento portatile, che mentre si dorme registra respiro, stato di ossigenazione, battito cardiaco e posizione del corpo attraverso sensori. Applicata la macchina in ambulatorio si va a casa, per ottenere una registrazione il più possibile naturale. Il paziente tiene un diario e risponde a un questionario sulla qualità del suo sonno. Al mattino torna per farsi togliere la macchina, il tracciato con i vari parametri viene scaricato sul computer e il medico lo legge e valuta.»

 

 

Come risolvere il problema?

 

 

«Se viene accertata un’OSAS grave si cura subito il disturbo con la CPAP, da utilizzare durante in sonno, evitando problemi cardiocircolatori gravi. La CPAP è un apparecchio che fornisce al paziente una “pressione positiva continua di aria” attraverso una mascherina applicata a naso e bocca del paziente, che impedisce il collasso dei tessuti molli delle vie aeree superiori. E’ un trattamento meccanico che dà immediato sollievo. Ne deve seguire la modifica dello stile di vita, che a seconda dei fattori di rischio riscontrati implica curare l’obesità, una migliore igiene del sonno, un intervento chirurgico ORL, un apparecchio endoorale, la rieducazione nel caso di apnee legate alla posizione assunta dormendo. Non esistono farmaci per risolvere il problema. Bisogna stare particolarmente attenti ai bambini che russano per ipertrofia tonsillare o adenoidea: spesso soffrono di OSAS, e rischiano menomazioni nello sviluppo psichico. L’importante per le patologie del sonno è affidare la diagnosi e la cura a medici con una formazione specifica sull’argomento e la capacità di coordinare il lavoro con i diversi specialisti che possono essere utili per la risoluzione del problema.»