PROBLEMI LEGATI ALL'EIACULAZIONE PRECOCE

20/12/2011

Intervista effettuata dal Dott. Fernando Santucci al Dott. Luca Iannotta

Prosegue il nostro giro di interviste con il PROF. LUCA IANNOTTA, specialista di Urologia-Andrologia, docente a contratto di Urologia presso il Corso di Laurea in Scienze infermieristiche dell'Università "Sapienza" di Roma, consulente del Poliambulatorio.


D. “Prof. Iannotta la sua intervista sulla disfunzione erettile ha riscosso molto successo, oggi vorrei che lei ci parlasse di un’ altra patologia di grande interesse, molto diffusa e di grande condizionamento psicologico; Come avrà ben compreso mi riferisco all’ eiaculazione precoce.
Spieghi Prof. Iannotta cosa si intende per eiaculazione precoce?"

R. Tre sono le condizioni che caratterizzano l’atto sessuale:
- La prima è caratterizzata dall’erezione;
- La seconda dall’orgasmo, che può essere considerato il momento clou dell’atto sessuale;
- La terza dall’eiaculazione , momento che corrisponde con l’eiezione di sperma collegato al momento culminante dell’orgasmo .

D. “Purtroppo l’eiaculazione precoce è un problema molto attuale, le chiedo se mi può inquadrare il problema.”

R. Parliamo di eiaculazione precoce quando la stessa avviene, senza la possibilità di venire controllata, prima, durante o dopo la penetrazione, o anche in assenza di erezione, lei capisce che questa situazione lascia insoddisfatti entrambi i partner.

D. “Ci dica qual’è la percentuale dei soggetti che ne sono affetti, se ce ne sono di vario tipo e quali ne sono le cause.”

R. L’incidenza è abbastanza elevata, ne è affetta circa il 20% della popolazione e c’e né circa il 9% che non ne parla e soffre in silenzio.

Ce ne sono di vario tipo:

• Una forma congenita che si ha con ogni partner e può avere cause genetiche forse secondaria a basse concentrazioni ematiche di serotonina;
• Una forma acquisita che compare in soggetti che fino alla comparsa avevano avuto rapporti normali. Quest’ultima può essere dovuta a problemi di natura psicologica, ricordo qualche causa:
• Ansia dovuta ad esperienze negative;
• Rapporti sessuali molto distanziati nel tempo;
• Facile emotività e conseguente scarso controllo;
• Disturbi comportamentali quali narcisismo, rancore verso il mondo femminile;
• Senso di colpa come per esempio nei rapporti prematrimoniali, o nelle relazioni adulterine;
• Paura di poter mettere incinta il partner;
• Timore del giudizio della partner;
• Ansia da prestazione col timore di essere inadeguati o il terrore di avere un membro di piccole dimensioni;
• Terrore di non mantenere l’erezione, accanto a questi problemi psicologici ci sono cause di natura organica;
• Ipersensibilità del glande;
• Cause urologiche come uretriti, prostatiti, frenulo corto, disturbi della tiroide;
• Cause neurologiche come la sclerosi multipla, le neuropatie periferiche;
• La disfunzione erettile;
• Assunzione di farmaci o droghe.


D. “Grazie professore per questa esauriente risposta, una volta fatta la diagnosi , compito che spetta a lei, quali sono i provvedimenti terapeutici necessari per eliminare o attenuare i complessi che innesca questa patologia?”

R. Il primo passo è quello di rivolgersi ad un andrologo esperto, magari dopo essersi consigliati col proprio medico di famiglia;
Il compito dell’ andrologo a questo punto è quello di individuare i termini del problema e dopo un’attenta visita cercherà di vedere se la patologia è legata a cause organiche o psicologiche e cercherà di personalizzare la terapia.

D. “Prof. Iannotta senza entrare nei particolari ci dica in breve quali sono le linee terapeutiche più attuali per la cura dell’eiaculazione precoce”.

R. Cercherò di essere conciso, premesso che le opzioni terapeutiche devono essere personalizzate, le rispondo che ci sono diversi tipi di terapia:
• Terapia comportamentale: consiste nell’educare il paziente e il partner ad una serie di esercizi volti a risolvere il problema in modo tale da attenuare il disagio e la frustrazione non sto qui a scendere nei particolari tali tecniche verranno spiegate di persona durante la visita , è questa la ragione per cui alla visita sia presente anche la partner;
• E’ importante anche avere un dialogo sincero e aperto con l’andrologo il quale dopo aver approfondito il problema troverà certamente la soluzione più idonea;
• Terapia psicologica utile soprattutto quando prevalgono fenomeni ansiosi e manca l’autostima, essa consiste nell’insegnare un controllo consapevole dell’eiaculazione
• Terapia farmacologica: a parte le creme, gli spray ritardanti, per ridurre la sensibilità del glande in forma topica, oggi c’e un nuovo farmaco approvato a livello europeo che viene utilizzato al momento del bisogno per curare l’eiaculazione precoce , tale farmaco viene assunto pervia orale e dai risultati degli studi sembra che sia un farmaco molto efficace ed apra una nuova stagione nella terapia di questa patologia;


D. “ Prof Iannotta la ringrazio per questa interessante intervista, per chiudere le chiederei alcuni consigli anche psicologici per affrontare con serietà il problema senza cadere nelle grinfie di gente che specula o propone soluzioni empiriche e di scarsa utilità che spesso aggravano il problema anziché risolverlo.

R. Molto volentieri, direi che l’aiuto da parte del partner è di vitale importanza, infatti il più delle volte esso può essere risolutivo, in linea di massima questi sono i comportamenti che posso suggerire:
• Il primo consiglio è quello di affrontare il problema con serenità combinando la terapia con l’aspetto psicologico e comportamentale;
• Ricordare sempre che l’eiaculazione precoce è una problematica di coppia, e che è necessaria un’ azione sinergica col partner;
• Tale collaborazione deve evidenziare la volontà di collaborazione del partner secondo diversi punti;
• Riconoscere che il problema esiste e che quindi il partner va aiutato;
• Aumentare l’autostima del partner senza creargli sensi di colpa;
• Condividere con serenità il problema è già mezza risoluzione;
Inoltre con dolcezza, senza inutile aggressività, se non è possibile risolverlo, dopo averne parlato consultare un andrologo di fiducia, possibilmente accompagnandolo sia per trovare una chiave di lettura comune, sia per seguirlo con amore, nel percorso di cura in modo di fargli tornare la fiducia e la certezza della risoluzione del problema.

D. “Grazie Prof. Iannotta alla prossima…”

 



Intervista effettuata dal Dott. FERNANDO SANTUCCI
Direttore Sanitario del Poliambulatorio Valturio