UROFLUSSIMETRIA

30/01/2013

Intervista effettuata dal Dott. Fernando Santucci al Prof. Luca Iannotta

 


CONTINUANO LE NOSTRE INTERVISTE COL PROFESSOR LUCA IANNOTTA ANDROLOGO- UROLOGO, Professore a contratto presso l’UNVERSITA’ LA SAPIENZA DI ROMA.


D. “Da qualche tempo lei effettua presso il poliambulatorio un esame, la uroflussimetria, vorremmo sapere in cosa consiste e soprattutto a chi serve.”


R. “L’UROFLUSSIMETRIA E’ UN ESAME SEMPLICE, NON INVASIVO, CHE CI PERMETTE DI STUDIARE IL FLUSSO URINARIO DURANTE LA MINZIONE E CI DA’ INFORMAZIONI DETTAGLIATE SULLA FUNZIONALITA’ E SULLA PERVIETA’ DELL’ULTIMO TRATTO DELLE VIE URINARIE.”


D. “QUALI SONO LE PATOLOGIE ED I SINTOMI AD ESSE CORRELATI CHE PONGONO L’INDICAZIONE PER EFFETTUARE UN ESAME UROFLUSSIMETRICO?”


R. “In genere sono patologie legate o ad una ipertrofia prostatica, oppure ad una alterata apertura del collo vescicale, oppure alla presenza di restringimenti presenti lungo il decorso dell’uretra, altre patologie sono rappresentate da infiammazioni dell’uretra, della vescica, calcolosi urinaria, tumori, ecc.”


I sintomi sono caratterizzati da:


• difficoltà ad urinare;
• diminuzione del getto che può essere intermittente e di minor intensità;
• stimolo urinario impellente e frequente;
• gocciolamento dopo aver urinato;
• sensazione di incompleto svuotamento vescicale;
• minzioni notturne frequenti;
• biforcazione del getto urinario;
• Incontinenza urinaria;


D. “Quali sono le informazioni, che in presenza di questi sintomi ci può dare l’effettuazione dell’esame UROFLUSSIMETRICO?”


R. “Con l’Uroflussimetria si misura la quantità di urina emessa nell’unità di tempo, quantità che viene misurata su un tracciato, la lettura di questo tracciato permette di vedere se sono presenti o meno disfunzioni dell’ultimo tratto urinario. Nel caso si riscontrino difetti dovranno essere attuati interventi mirati e più approfonditi; L’uroflussimetria poi è anche utile per valutare l’efficacia di un trattamento ed i risultati dello stesso.
Ricordo ancora che l’esame è molto semplice e non doloroso (consiste solo nell’urinare in un semplice recipiente, come in un water che però è computerizzato), i risultati sono poi letti dallo specialista.”

D. “Che tipo di preparazione è necessaria?”
 

R. “ Per poter effettuare una corretta uroflussimetria è necessario avere lo stesso stimolo “fisiologico” che spingerebbe il paziente ad andare in bagno, se fosse a casa. Pertanto, la vescica non deve essere eccessivamente piena. Generaalmente è consigliabile bere mezzo litro d’acqua senza gas circa mezz’ora/un’ora prima di effettuare l’esame. Qualora si avvertisse la senzazione di eccessivo riempimento vescicale è importante riferirlo al medico.
 

D. “Grazie Prof. Iannotta e complimenti per la sua chiarezza e la sua disponibilità a proporre indagini utili per diagnosi precise e terapie mirate.”