Le INTOLLERANZE ALIMENTARI, Vecchi problemi Nuove Soluzioni

29/07/2013

Intervista al Dott. Fernando Santucci


D. “Dottor Santucci, cosa sono le intolleranze alimentari e, soprattutto cosa le distingue dalle allergie?”


R. “pur essendo ambedue scatenate da una risposta anomala del nostro sistema immunitario la differenza è notevole:
Infatti l’allergia è un fenomeno acuto che compare dopo aver ingerito un determinato alimento, mentre l’intolleranza è un fenomeno lento e graduale che alla lunga provoca intossicazione e nei casi più gravi un vero e proprio avvelenamento.”


D. “Si spieghi meglio”.

R. “mi rendo conto che sia una cosa difficile da capire, posso solo dire che il nostro organismo individua la sostanza nociva ed è in grado di tollerarla fino a un certo limite oltrepassato il quale non è più in grado di reagire ed allora se la sostanza continua ad essere ingerita esplode il meccanismo dell’ intolleranza.”


D. “Ed allora quali sono le cause della loro comparsa?”


R. “sono diverse le cause , stress e abuso smodato di farmaci hanno un ruolo importante, però direi che la responsabilità maggiore è legata al modo in cui ci alimentiamo.
A causa dei ritmi forsennati che occupano le nostre giornate, noi mangiamo in fretta, spesso fuori casa, non variamo la tipologia dei vari alimenti, ed in questa maniera creiamo i presupposti per la comparsa di alterazioni digestive con variazioni della flora intestinale che sono alla base della comparsa di sintomi strani e non specifici che non riusciamo a spiegarci.”
 

D. “Le coltivazioni intensive possono avere una responsabilità nella comparsa delle intolleranze?”


R. “Certamente, anche qui la fretta è di casa ed allora per aumentare la quantità di prodotto, vengono utilizzati indiscriminatamente additivi chimici e pesticidi, ed allora la frutta e la verdura invece di maturare al sole viene raccolta acerba e fatta maturare nei frigo, in tal modo quello che noi mangiamo oltre a non essere naturale è carente di vitamine, minerali e di tante altre sostanze se a questo si aggiungono gli effetti di una concimazione chimica si capisce come la composizione nutrizionale delle varie sostanze può variare ed alla lunga essere responsabili della comparsa di queste intolleranze.”
 


D. “Questo vale anche per le carni?”


R. “certamente, per accelerare la crescita degli animali negli allevamenti intensivi vengono utilizzati antibiotici e sostanze che favoriscono in maniera artificiale la crescita della massa corporea degli animali ed è per questo che la carne oltre ad essere più molle perde ogni tipo di sapore, ed allora accade che ci sia l’uniformazione del gusto con la conseguente incapacità a distinguere l’animale da cui proviene il cibo.

Un caso particolare è quello del grano un alimento indispensabile da sempre, oggi aumentano le allergie al consumo di diversi tipi di farina poichè, grazie all’utilizzo di concimazioni a base di nitriti aumenta la quantità di glutine nelle stesse, però il vantaggio è solo per i produttori che aumentano la quantità di prodotto, al contrario i consumatori mangiano un pane meno saporito che al mattino è pane, al pomeriggio è gomma e alla sera è sasso. E in ogni caso determina un rallentamento dei processi digestivi.”
 


D. “e allora quali sono i comportamenti che potrebbero essere suggeriti?”


R. “in presenza di sintomi vaghi e non ben rapportabili ad una malattia specifica (stitichezza alternata a dissenteria, meteorismo, mal di testa senza ragione, cistiti ,dermatiti, micosi, acne, pruriti, febbricole senza causa, stanchezza cronica, stress emotivi senza causa, bronchiti, raffreddori frequenti e cosi via).
La prima cosa da fare è consultare un esperto del settore, farsi consigliare su quali sono i test da effettuare e poi discutere con lui sui vari provvedimenti da prendere, senza sottoporsi a inutili restrizioni cercando di vedere quali cibi eliminare e stabilire i tempi di ripresa graduale.”


D. “in ogni caso quali sono gli stili di vita corretti volti a prevenire le intolleranze?”


R.
• Scegliere cereali integrali (riso, farro, frumento);
• Frutta e verdura della stagione e del territorio;
• Variare l’alimentazione, rendendola meno monotona e più gradevole portando in tavola ogni giorno cibi diversi;
• Controllare lo stress aiutandosi con un’attività fisica varia (corsa, nuoto, bicicletta) e con pratiche rilassanti come lo yoga e la meditazione e vita attiva all’aria aperta;
• Mangiare di tutto ma con moderazione, consigliabili 5 pasti al giorno.(tre pasti leggeri e 2 spuntini);
• Bere almeno due litri di acqua al giorno preferibilmente a stomaco vuoto;
• Evitare bevande e cibi zuccherati e conservati sottovuoto;
• Iniziare il pasto con verdure colorate;
• Legumi e pasta sono un ottimo abbinamento e un pasto gustoso e completo (pensate ad un bel piatto di tagliatelle o spaghetti con ragù di piselli o fagioli);
• Carni bianche meglio pollo e coniglio;
• Latte scremato;
• Se possibile, non associare, causa il diverso processo digestivo, proteine e zuccheri nello stesso pasto, in fatti associandoli necessitano tempi di digestione diversi con comparsa di sonnolenza e gonfiore addominale;
• Cuocere lentamente e al vapore gli alimenti ricchi di vitamine: cavolfiori, bietole, spinaci, asparagi ed anche pesci grassi (alici, sarde, tonno) necessitano della stessa cottura;
• Limitare l’uso di grassi per la cottura magari utilizzando un buon vino…ancora un consiglio poco sale, è sempre utile cuocere le verdure mettendole in acqua quando questa bolle;



Spero, se avrete avuto la pazienza di leggermi , di esservi stato utile, voglio anche dirvi che il metodo usato presso il poliambulatorio è altamente innovativo, la Dott.ssa Giani si interessa da una vita a queste problematiche e sarà ben lieta di ricevere chi volesse usufruire della sua esperienza.