INFLUENZA SUINA: H1N1

09/09/2009

ISTRUZIONI PER L’USO, a cura del Dott. Fernando Santucci

Abbiamo intervistato su questo importante argomento il DOTT. FERNANDO SANTUCCI Direttore Sanitario del Poliambulatorio Valturio.

D. Ci parli di questa strana forma di influenza e delle possibili conseguenze.

R. Si tratta di un’infezione virale acuta dell’apparato respiratorio, la stessa si presenta con i classici sintomi dell’influenza normale, la diversità è che è causata da un virus (H1N1) diverso dai soliti e che, quindi interessa un numero molto maggiore di persone.

L’influenza ha avuto origini in Messico per contatti tra maiale e uomo e si pensa che tra dicembre e gennaio ne saranno affette milioni di persone.

È, quindi un tipo di influenza a trasmissione anomala che si presenta ogni 30/40 anni, i precedenti del secolo scorso sono la Spagnola del 1918, l’Asiatica del 1957 e la Hong Kong del 1976.

 

D. Come avviene la trasmissione?

R. Essenzialmente per:

  • Via aerea;

  • Per contatto.

 

D. Quali sono i soggetti più a rischio?

R. Paradossalmente le persone anziane (sopra i 65 anni) essendo venute a contatto in precedenza con il virus sono quelle meno colpite; al contrario bambini, giovani, uomini e donne in età lavorativa sono i soggetti più a rischio, infatti sono queste categorie che non hanno mai avuto contatti con il virus.

D. Quali sono i sintomi?

R. Soprattutto a carico dell’apparato respiratorio con:

1)      Tosse;

2)      Catarro;

3)      Mal di gola;

4)      Febbre alta;

5)      Qualche volta i sintomi sono a carico dell’apparato gastroenterico con vomito, diarrea, dolori addominali;

6)      Ci sono poi altri sintomi meno frequenti a carico dell’apparato muscolare con dolori diffusi;

7)      Raramente a carico del sistemo nervoso con delirio.

D. La febbre suina può dare complicazioni?

R. La più frequente è una polmonite virale malattia molto seria in quanto causa seri problemi respiratori.

D. Una volta conosciuti i sintomi come si può fare diagnosi di influenza da virus suino H1N1?

R. è necessario fare un tampone nasale che evidenzia la presenza del virus.

D. Ci sono delle precauzione da adottare per cercare di “sgavagnarsela”?

R. Premesso che la cosa migliore sarebbe non aver alcun contatto con chi è malato, cercherò di sintetizzare alcuni consigli atti a prevenire:

a)      Vaccinarsi, infatti anche se la vaccinazione non ci dà l’immunità, per lo meno ne attenua i sintomi (i vaccini devono essere prodotti da case farmaceutiche serie, e saranno in vendita a partire da metà ottobre);

b)      Considerando che il virus viene trasmesso per inalazione o per contatto da persona a persona è necessario:

1) Stare lontani almeno tre metri da chi tossisce;

2) Almeno un metro da chi starnutisce;

3) Non parlare a distanza avvicinata da chi sta male;

4) Eliminare i saluti, strette di mano e baci;

5) Non avere contatti con oggetti infettati: maniglie, telefoni, blocnotes, agende;

 6) Non frequentare palestre (molto pericolose), cinema, teatri e manifestazione all’aperto, scuole di ballo, night, discoteche e pub;

 7) Lavarsi le mani frequentemente.

D. Se si è infettato un familiare cosa fare?

R. Usare stoviglie diverse, stare lontani, non dormire nello stesso letto, lavarsi in continuazione le mani con sapone, alcool o sostanze detergenti (amuchina).

D. Le mascherine sono efficaci?

R.Purtroppo sono ragnatele contro il pericolo in quanto per essere efficaci, dovrebbero essere a due o tre strati come quelle dei chirurghi, le altre danno fastidio e proteggono relativamente.

D. Quanto dura la possibilità di contagio?

R. Dal giorno prima della comparsa dei sintomi fino a sette giorni dopo.

D. è vero che la carne di maiale può infettare?

R. Falso è solo il contatto diretto.

D. Quale sarà il periodo peggiore?

R. Il picco massimo sarà tra dicembre e gennaio, in questo periodo bisognerebbe chiudersi in casa e rimanere il più isolati possibile, andare a lavorare vuol dire infettare gli altri inoltre sarà bene prima di queste date fare provviste di:

1)      Generi alimentari;

2)      Sali minerali;

3)      Bibite;

4)      Detersivi;

5)      Medicine.

D. Pensa che sia bene chiudere scuole e posti di lavoro?

R. Ritengo che sia inutile, sarà necessario invece fare turni con meno persone e distanziare gli spazi negli asili, scuole, mense e nei luoghi di lavoro.

D. E chi vuole andare in vacanza?

R. Lo farà a suo rischio e pericolo perché aerei, aeroporti, alberghi sono fonte di infezione, crociere comprese.

D. Ci sono sintomi particolari che ci fanno distinguere un influenza normale da quella di tipo suino?

R. Qualcosa ma non molto, ad esempio:

1)      Febbre alta persistente (per 5/6 giorni);

2)      Difficoltà a respirare;

3)      Forte stanchezza;

4)      Dolori muscolari diffusi.

In ogni caso è bene fare un tampone naso-faringeo che se risulta negativo non la esclude e se risulta positivo la conferma.

D. Il vaccino può far male?

R. Ha le stesse controindicazioni di tutti i vaccini, mal di testa, leggera febbre ma niente di importante. Mi raccomando ancora di utilizzare vaccini testati.

D.  E la cura in cosa consisterà?

R. Oltre le solite regole come:

a)      Bere in abbondanza;

b)      Dispendere calore con ghiaccio o cose simili;

c)       Abbassare la febbre con tachipirina, si possono aggiungere anche antivirali;

d)      Gli antibiotici vanno usati solo in caso di complicazione;

e)      È sempre bene, comunque consultare il proprio medico di famiglia prima di prendere qualsiasi farmaco.

D. In definitiva è più la paura o i rischi sono realmente elevati?

R. È meglio essere chiari, i rischi sono quelli di un influenza normale e anche la percentuale di mortalità potrebbe essere simile, il problema vero è che, essendo altissimo il numero dei contagiati è possibile che le conseguenze siano più gravi rispetto a quelle di un influenza normale, soprattutto nei confronti di soggetti con patologie importanti, obesi e soggetti defedati e asmatici.

D. In definitiva che consigli dà in base alla sua esperienza?

R. Quelli di sempre: essere equilibrati, affrontare il problema con giudizio senza sopravvalutarlo ne sottovalutarlo, cercando sempre di evitare le possibilità di contagio; è però importante che chi avverte di essere infettato deve isolarsi per rispetto verso gli altri e che, chi non è infettato, deve cercare di non frequentare il più possibile i luoghi dove possono arrivare i germi, ognuno di noi quindi deve aver presente una regola che da sempre è alla base del

“ bien vivre”, faccio di tutto con il massimo impegno per evitare il contagio, se malauguratamente ciò non avvenisse cercherò di curarmi con le armi migliori e in ogni caso mi adoperò per non provocare danno agli altri, non senza invocare Dio perché ce la mandi buona. Un ultimo consiglio per le donne in stato di gravidanza: essere molto attente ad evitare il contagio e a vaccinarsi perché ancora non si sa se il virus possa trasmettersi al feto e danneggiarlo.

GRAZIE DOTTORE.