LA SICUREZZA SUL LAVORO NON E' UN OPTIONAL

25/09/2009

Intervista alla dott.ssa Michela Lombardo e al dott. Giuseppe Bianchini, specialisti in Medicina del Lavoro

Cosa stabilisce il Testo Unico approvato lo scorso anno

di Lorella Barlaam, articolo uscito su Chiamami Città il 23 settembre 2009.

Il Testo unico sulla sicurezza sul lavoro - Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 - abroga e riunisce le normative degli ultimi sessant’anni in materia di sicurezza e salute nei luoghi lavorativi, aggiornandole secondo l’evolversi della tecnica e del sistema di organizzazione del lavoro, e sancisce per l’imprenditore l’obbligo della valutazione dei rischi e della prevenzione e protezione verso i dipendenti. La sicurezza sul lavoro non è un optional, ma un dovere stabilito dalla legge, con un percorso definito: alla valutazione dei rischi deve seguire la nomina di un medico competente per l’effettuazione della sorveglianza sanitaria. Presso il Poliambulatorio Valturio opera un team formato dalla dott.ssa Michela Lombardo e dal dott. Giuseppe Bianchini i medici del lavoro. Li abbiamo intervistati.

I compiti dei medici e i doveri delle imprese

Dott.ssa Lombardo, quali sono i compiti di un medico del lavoro?

«Il medico del lavoro, una volta nominato dall’imprenditore, collabora con lui e con il servizio preposto alla valutazione e prevenzione dei rischi, programmando la sorveglianza sanitaria attraverso visite ai lavoratori dipendenti esposti a rischi secondo protocolli sanitari definiti e visitando gli ambienti di lavoro almeno una volta l’anno. La sorveglianza sanitaria ha come primo livello un accertamento di ordine generale, una visita da completare con esami strumentali in funzione dei rischi specifici - come una lunga esposizione a videoterminali, rumori o polveri, o la movimentazione di carichi pesanti - tenendo in considerazione gli indirizzi scientifici più avanzati. Se si valuta che sono in corso problematiche serie indirizziamo il paziente ad altri specialisti. Il medico del lavoro dà l’idoneità alla mansione specifica ai lavoratori per i quali vige l’obbligo della sorveglianza sanitaria, e se durante una vista riscontra una malattia legata alla professione invia la pratica all’INAIL. Se necessario facciamo attività di formazione e informazione nei confronti dei lavoratori, come corsi di primo soccorso.»

Dott. Bianchini, voi come intervenite?

«Oltre alla visita, siamo in grado di eseguire in loco tutta la diagnostica, anche strumentale, sul personale esposto a specifici rischi, per emettere un certificato di idoneità con valore legale. Se il lavoratore è molto esposto al rumore lo sottoponiamo ad audiometria, se alle polveri eseguiamo una spirometria, test oftalmologici per coloro che passano molte ore davanti allo schermo di un videoterminale. Se riscontriamo delle criticità nel dare il giudizio d’idoneità diamo prescrizioni o limitazioni per migliorare l’ambiente di lavoro o la mansione, consigliando quelli che sono i dispositivi di protezione individuali (DPI) che possano salvaguardare il lavoratore, o prescrivendo limitazioni all’attività: il videoterminale, ad esempio, non va usato per più di quattro ore continuative, ecc. La medicina del lavoro è correlata con la medicina legale, e il dipendente può avvalersi del medico nominato dalla ditta per avere il riconoscimento di eventuali malattie professionali: la prima tappa è la visita dal medico competente.»

La funzione della sanità pubblica Dott.ssa Lombardo, qual è la funzione dell’ASL?

«La ASL si assume il compito del coordinamento e della sorveglianza sul territorio, e ha una funzione di vigilanza: controlla che siano state eseguite le misure richieste dalla normativa, cioè l’individuazione dei fattori di rischio, la nomina del medico competente, la sorveglianza sanitaria, la nomina del responsabile per la sicurezza ecc. In caso di inadempienza scattano le sanzioni.»

Cosa deve fare il datore di lavoro per restare sul sicuro?

«Il datore deve adottare un documento di valutazione dei rischi (DVR) con la certificazione dei fattori di rischio, in collaborazione con esperti in prevenzione protezione e sicurezza, nominare un responsabile (RSPP) all’interno dell’azienda, che sovrintende e vigila sull’osservanza degli obblighi da parte degli altri lavoratori, e un medico competente per il protocollo di sorveglianza sanitaria dei dipendenti esposti a rischio. Oltre a visitare i lavoratori, il medico competente compie un sopralluogo l’anno degli ambienti lavorativi. Noi visitiamo presso il Poliambulatorio, oppure ci rechiamo direttamente presso l’azienda, per visite mediche preventive, periodiche, su richiesta del lavoratore, in occasione del cambio mansione o per il rilascio dei giudizi di idoneità relativi alla mansione specifica, nel caso presenti dei rischi. Sia in ambulatorio che presso l’azienda eseguiamo tutti gli esami necessari di diagnostica strumentale, audiometria e spirometria, ECG, test oftalmologico ed esami di laboratorio».

La situazione nel riminese

Dott. Bianchini, quanto è diffusa a Rimini la cultura della sicurezza? «Noi riscontriamo un buon livello di protezione e una diffusa cultura della prevenzione soprattutto nelle aziende di grandi e medie dimensioni; nelle piccole, specie quelle a conduzione familiare, forse c’è ancora bisogno di ulteriore sensibilizzazione. Il medico del lavoro è una figura - comunque necessaria per legge - che deve essere ancora conosciuta appieno, come un consulente al fianco dell’imprenditore e del dipendente. C’è comunque ascolto, anche perché nei mesi scorsi si sono verificati incidenti sul lavoro che hanno focalizzato l’attenzione sul tema. Del resto la realtà imprenditoriale della nostra provincia è molto variegata e così anche il nostro lavoro deve avere elementi di duttilità. Facciamo sopralluoghi soprattutto nelle imprese edili, metalmeccaniche e nel terziario e servizi. Nel nostro comprensorio sono poco numerose le aziende di grandi dimensioni, ci sono per lo più piccole e medie strutture imprenditoriali, e una peculiarità rispetto ad altre aree è quella di avere attività alberghiere e un indotto con il problema della stagionalità e del lavoro notturno: il medico del lavoro deve saper seguire varie problematiche. Tutte le associazioni di categoria inoltre sono molto coinvolte nel discorso, e mi sembra che i lavoratori siano ben tutelati, e che l’attuale congiuntura di crisi non abbia allentato l’attenzione sulla sicurezza.»

Un consiglio del medico per l’imprenditore?

«Occorre mantenere alta l’attenzione alla sicurezza e prevenzione nel posto di lavoro oltre che agli obiettivi aziendali, non solo perché questo fa parte delle “buone pratiche” dell’imprenditore, ma anche per la conservazione della massima efficienza della forza lavoro al fine di incrementare i livelli di qualità e resa della propria azione imprenditoriale.»