GUARDIAMOCI NEGLI OCCHI, IL PRIMA POSSIBILE

23/10/2009

Intervista al Dott. Fantaguzzi Paolo Maria

Più è precoce la prevenzione oculistica pediatrica, meglio si possono risolvere i problemi

di Lorella Barlaam, articolo uscito su Chiamami Città il 20 ottobre 2009.

Con il dott. Paolo Maria Fantaguzzi, Direttore dell’unità operativa di Oculistica dell’ospedale Pierantoni di Forlì, che visita anche presso il Poliambulatorio Valturio, parliamo della prevenzione oculistica in età pediatrica.

Dott. Fantaguzzi, a che età bisogna fare il primo controllo?

«Come norma generale, tutti i bambini entro i tre anni d’età dovrebbero essere sottoposti a una visita oculistica completa, con valutazione ortottica. L’oculista individua eventuali patologie a carico di cornea, cristallino e retina, e può diagnosticare un’ambliopia. L’ortottista è importante, in quanto valuta se sono presenti anche alterazioni della motilità oculare, il senso stereoscopico e il senso cromatico in ciascun bambino. La visita va effettuata ancora prima dei tre anni se i genitori hanno una storia familiare per patologie oculari di tipo congenito, poiché più precoce è la diagnosi, più precoce il trattamento, migliori le possibilità di risolvere il problema. E’ necessario visitare il bambino anche prima dei tre anni se è presente uno strabismo, se c’è un riflesso bianco nella pupilla o un’alterazione nella dimensione dei bulbi oculari. Tutti i bambini, di norma, comunque vanno poi controllati di nuovo entro i sei anni, prima di andare a scuola, per accertarsi che non sia insorto un difetto refrattivo.»

Cosa succede durante la visita?

«La visita si svolge in ambulatorio. Attraverso semplici test si verifica se il bambino vede in modo corretto in entrambi gli occhi, se ha un’alterazione dei movimenti oculari, se utilizza in modo corretto entrambi gli occhi, cioè se ha la “stereopsi“. L’ambliopia infatti, è originata dal mancato sviluppo delle capacità visive in un occhio per cui il cervello del bambino esclude i segnali inviati dall’occhio confuso e mantiene solo quelli inviati dall’occhio sano. Con un difetto di vista monolaterale si nasce, ma se l’ambliopia viene diagnosticata precocemente, prima dei sei anni, c’è la possibilità di sviluppare una normale capacità visiva con l’opportuno trattamento. Quando si fa una visita oculistica completa occorre fare anche un esame in cui tramite la somministrazione di un collirio si rilassa completamente la muscolatura oculare per valutare eventuali difetti refrattivi e controllare il fondo dell’occhio.»

Qual è la terapia per l’ambliopia?

«La terapia consiste principalmente nel bendare l’occhio sano, in modo da stimolare l’altro occhio. All’inizio i bambini si trovano un po’ in difficoltà, ma se il trattamento è eseguito in modo corretto la prognosi può essere favorevole. Il tempo necessario per riabilitare l’occhio malato varia da soggetto a soggetto in base all’età del paziente e alla profondità dell’ambliopia.»

Quali altri problemi possono esserci per i bambini?

«Ad esempio lo strabismo infantile, che ha un’eziologia molto varia; quello congenito si manifesta fin dalla nascita o entro l’anno di vita, lo strabismo può anche insorgere per problemi di tipo neurologico, può presentarsi a causa di ambliopia di un occhio, quello più frequente nei bambini. Un altro problema è l’ostruzione dei canali lacrimali: se è un’ostruzione totale, dalla nascita, c’è una lacrimazione continua (epifora) che può anche essere purulenta. In questo caso occorre un “sondaggio” delle vie lacrimali per controllare se sono pervie. Se l’ostruzione non è totale si risolve in maniera spontanea, nel caso in cui le vie lacrimali siano chiuse può essere necessario intervenire chirurgicamente.»