PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE

24/10/2008

FERNANDO SANTUCCI, cardiologo di professione e gastronomo per diletto

Il direttore sanitario del Poliambulatorio Valturio si occuperà di prevenzione cardiovascolare
Il dott. Santucci è un cardiologo di lunga esperienza, tra i primi ad operare a Rimini. Un medico ben conosciuto che ai saperi e sapori della sua città dedica un'attenzione da esperto gourmet, come membro dell'Accademia Italiana della Cucina. Su queste pagine dispenserà preziosi consigli a salvaguardia del sistema cardiovascolare, e non solo.

Dott. Santucci, da cosa nasce questa sua consulenza?
Ho maturato una grande esperienza e penso sia giusto metterla a servizio degli altri: credo in una medicina che curi il malato, non la malattia. Ho pensato a Chiamami Città perché è un giornale diffuso e colloquiale, che rispecchia la mia filosofia di vita. Oggi c'è carenza d'informazione sui problemi della salute, un discorso semplicistico o troppo scientifico sulla prevenzione. La salute non è un prodotto, ma un bene da preservare.

Chi è il dott. Santucci?
Non sono mai stato un medico d'élite: nato a Soanne da genitori che facevano i venditori ambulanti, sono andato avanti grazie alla mia passione per lo studio. Una volta laureato, ho fatto un atto di coraggio andando a Torino a specializzarmi in cardiologia. A Rimini sono stato Primario geriatra e cardiologo a Villa Assunta, durante i vent'anni più belli della mia vita. Ho sempre creato rapporti positivi con i malati, stimolandone l'istinto di combattere a fianco del medico. Nell'88 ho creato il Poliambulatorio Valturio, uno dei primi della città, per rispondere al cambiamento della domanda dell'utente rispetto alla Sanità. Non ho dimenticato il mio lungo percorso di vita: sono rimasto il ragazzo di Soanne attento a capire le sofferenze degli altri.

Cardiologo e gastronomo...
La vita è un percorso, con ostacoli maggiori o minori a seconda dei comportamenti che si scelgono. C'è un equilibrio in tutte le cose: gusto e qualità sono importanti, ma si può mangiare di meno e gustare di più. Un bicchiere di vino si centellina, un boccone si assapora, e così contribuiscono alla qualità della vita. Una buona terza età si costruisce: senza rinunciare ai piaceri, perché una vita senza piaceri è una vita senza speranza.