La Rubrica del venerdì 14-05-2021

14/05/2021

Consigli, curiosità, riflessioni, utili



 

La Rubrica del Venerdì

di Fernando Santucci

Consigli, curiosità, riflessioni, utili e forse necessarie per conservare la salute e tener lontane le malattie.

Vediamo uno spiraglio di luce, l'infido sembra in crisi, l'esperienza ci insegna però che l'infido ha mille vite, quindi, facciamo fronte comune e combattiamolo con coraggio e determinazione, con la certezza che lo sfratto sia certo e durevole.

Oggi parliamo di pregi e difetti del caffè: un vecchio postulato della semeiotica medica spiega che esistono gli ammalati e non le malattie, che tradotto vuol dire che per una malattia identica, la reazione dell'organismo è diversa da un soggetto all'altro; il paragone può estendersi anche al caffè, infatti, le reazioni del nostro cervello al suo consumo sono difformi e variano sempre da persona a persona. Alcuni lo bevono nel tardo pomeriggio e non riescono a dormire, altri invece possono berlo in tarda serata ed addormentarsi all'istante.

Fatta questa doverosa premessa e spiegata la difformità della reazione individuale, vediamo di conoscerlo meglio e di valutarne pregi e difetti.

  • La responsabile base dei suoi effetti è la caffeina, che stimola le cellule nervose, aumentando l'attenzione e stimolando la creatività. La caffeina è in grado di procurare una sensazione di benessere, liberando la testa dal torpore e rendendoci più svegli e meno sonnolenti.

  • Una tazzulella di caffè normale contiene dai 60 agli 80 milligrammi di caffeina; la sua quantità aumenta se beviamo il cosiddetto caffè lungo all'americana, ma la dose massima da non superare è di 400 milligrammi di caffeina al giorno.

  • A spiegazione di quanto scritto sulla reazione variabile all'assunzione e alla durata degli effetti, studi recenti affermano che la caffeina può essere metabolizzata in maniera lenta o veloce a seconda del patrimonio genetico e alla presenza di un enzima, a livello del fegato, più o meno rapido a metabolizzarla.

  • In caso di dosi in eccesso possono aumentare i valori pressori, procurando un aumento della frequenza cardiaca, stati di tensione e nervosismo.

    In conclusione, dato ormai per certo che la tolleranza e l'entità degli effetti sono individuali, il consiglio è quello di fare un'analisi seria e di regolare le dosi a seconda della tolleranza individuale; sarebbe opportuno anche distanziare di 5 o 6 ore il tempo di assunzione tra una tazzina e l'altra.

     

    La curiosità

In tempi come questi, dominati dallo stress ormai cronico, concentrare l’attenzione sulla qualità del respiro è fondamentale, oltre che necessario; la respirazione superficiale che non coinvolge il diaframma apre la porta a tensioni muscolari dolorose, che danneggiano la colonna cervicale e i muscoli del torace, quindi vi prego, concentratevi e respirate in maniera profonda, i vostri muscoli e le vostre articolazioni ve ne saranno grati.

La riflessione

Cerchiamo la felicità e non riusciamo a trovarla, forse faremmo meglio a pensare che per essere felici è sufficiente sapersi accontentare…