LE STAGIONI DELL'AMORE

22/06/2010

Intervista alla Dott.ssa Bracaglia Roberta

Come viverle al meglio, dall’adolescenza alla maturità

«Nonostante oggi se ne parli tanto, intorno alla sessualità ci sono ancora molta ignoranza e molti miti da sfatare», così la dottoressa Roberta Bracaglia, che svolge la libera professione presso il Poliambulatorio Valturio, introduce la nostra conversazione su sessualità e la contraccezione. Più che un’intervista, un percorso attraverso un territorio complesso e sensibile, che orienta gran parte della nostra vita. Laureata a Bologna e specializzata ad Ancona, la dott.ssa Bracaglia ha lavorato a lungo nei reparti Maternità, maturando un’esperienza da ostetrica, ginecologa ed ecografista non solo clinica, ma anche umana. Che la porta a stare vicina alle problematiche delle sue pazienti in prima persona, da donna e madre qual è. «La sessualità cambia e si trasforma con lo stesso ritmo della crescita di ogni persona. Ed è sempre importante per dare valore alla relazione di coppia. E’ diversa nei giovani, in età matura, nella terza età. Nell’adolescente c’è un tourbillon di emozioni, il trovarsi con un corpo in via di metamorfosi, che ha i suoi imperiosi bisogni, mentre la mente non sempre è già matura e pronta ad assecondarlo, a gestire una sessualità adulta che ha a che fare anche con la riproduzione, che deve essere una scelta consapevole.»

Come aiutare gli adolescenti a gestire questi cambiamenti?
«C’è bisogno di educare i ragazzi alla sessualità, in un discorso che parta da informazioni chiare sulle trasformazioni fisiche in corso, e arrivi all’educazione a una vita sessuale consapevole, che comprenda una corretta contraccezione ma anche un supporto al vissuto emozionale. E’ particolarmente importante per la ragazze, che si trovano più esposte della loro controparte maschile. Per evitare che l’insorgere del naturale desiderio venga travisato e affrettato dalle dinamiche sociali del gruppo dei pari, con il rischio di comportamenti promiscui e di un esordio non soddisfacente o addirittura traumatico nella sessualità, che metterebbe a repentaglio una serena e soddisfacente vita sessuale adulta. E’ difficile che quest’opera di informazione chiara e serena possa essere fatta dai genitori, a loro volta molto coinvolti emozionalmente dai cambiamenti dei figli, su cui rischiano di proiettare le loro esperienze ed emozioni, e che poi spesso restano all’oscuro della loro attività sessuale. La loro presenza, comunque sempre partecipe e in ascolto, resta fondamentale, ma dovrebbe essere integrata da una figura autorevole e più distaccata affettivamente, come può essere quella di un medico, della ginecologa per le ragazze. Anche perché altrimenti l’informazione passa per il “gruppo dei pari”, ed è spesso imprecisa e confusa; da me arrivano ragazzine a chiedere la pillola, e non sanno neppure cos’è un ciclo ovarico. E magari non prendono la pillola perché hanno paura che “faccia ingrassare”, e si trovano, in caso di rapporti sessuali non protetti, a dover ricorrere alla così detta “pillola del giorno dopo”. Che è una bomba ormonale, da usare solo in caso di emergenza.»

 

E in età più matura?
«In età adulta la sessualità arriva ad essere il completamento necessario della sfera affettiva, e un nutrimento indispensabile della vita di coppia, in trasformazione continua, che passa attraverso la nascita dei figli e approda al climaterio, in cui ogni fase apporta cambiamenti nel corpo e nella psicologia femminile che chiedono un ascolto diverso. Non solo perché l’apparato genitale femminile risponde diversamente col passare del tempo, creando fastidi e problemi che si possono risolvere o almeno attenuare con la pillola adatta o, nel caso non sia ben tollerata, con medicine naturali come i fitoestrogeni. Ma anche perchè la sessualità ha sempre grande importanza, nell’ambito della relazione. Ad amare, insomma, si impara, ed è un’arte che chiede tempo, non relazioni usa e getta, ma va coltivata con pazienza e accompagnata attraverso le fasi diverse dell’esistenza. Nella società attuale, purtroppo, sembra prevalere un’idea agonistica della sessualità, basata sulla prestazione. E questo porta i giovani a non ascoltare più i bisogni naturali, e gli uomini in età matura a non accettare le fisiologiche defaillances legate all’età, in favore di una sessualità meno fisica e più affettiva, ricorrendo a sostanze come il Viagra, che usato impropriamente può essere nocivo.»

Uno dei problemi legati alla sessualità è quello della contraccezione….
«Una sessualità consapevole passa attraverso una contraccezione consapevole. E oggi c’è una marea di possibilità, specie nel campo dei contraccettivi ormonali, i più sicuri: esistono pillole contraccettive quasi “su misura”, per le diverse esigenze. Con concentrazioni ormonali molto basse e diverse tempistiche di assunzione. Perché ogni donna è diversa, per età e problematiche pregresse e per la sua storia personale. C’è quasi una pillola per ognuna: dall’adolescente che non vuole gravidanze indesiderate, alla persona matura che desidera ritardare gli effetti della menopausa, a chi vuole curare patologie legate a cicli mestruali dolorosi o metrorragici.»

Come deve essere la contraccezione “ideale”?
«Deve essere sicura, affidabile e non nuocere alla salute, esigenze soddisfatte dai prodotti in commercio. Ma per quanto siano cinquant’anni che la pillola è disponibile, in Italia le percentuali d’uso sono ancora basse – si parla del 16% - e una informazione capillare è ancora necessaria.»

Qual è il percorso da seguire?
«L’importante è che la prescrizione di un contraccettivo avvenga sempre nell’ambito di una visita ginecologica rigorosa. Che comprenda l’anamnesi clinica della paziente, attraverso il colloquio, la visita con ecografia interna, Pap Test ed esami ematoclinici completi: solo allora, una volta valutata l’età, gli stili di vita, il ciclo e la storia clinica e familiare della paziente si può prescrivere il contraccettivo adeguato, che ne salvaguardi la salute e ne tuteli la sessualità. Una volta individuata la pillola adatta, è poi fondamentale che ci sia una corretta assunzione, in orari regolari e secondo il calendario. Nel caso ci si dimentichi di prenderla, va assunta prima possibile, e se si sono superate le dodici ore di ritardo occorre proteggersi anche con il condom fino al ciclo successivo, per evitare gravidanze indesiderate. Inoltre esistono farmaci, come alcuni antibiotici o antiepilettici che possono vanificare l’efficacia della pillola: nel caso, occorre confrontarsi col medico. Anche se non ci sono evidenze di un effetto teratogeno sul feto se si resta incinta a causa di un uso improprio del contraccettivo orale, è meglio non esporsi a esiti indesiderati seguendo le corrette procedure d’assunzione.»

Quali le ultime novità nell’ambito della contraccezione orale?
«Dopo una ricerca durata quindici anni, è da poco disponibile e prescrivibile la pillola contraccettiva all’Estradiolo valerato, un estrogeno naturale e non di sintesi, identico a quello umano e molto tollerabile, perché l’organismo lo riconosce come proprio. Si può consigliare a tutte le età, è adatto anche per la donna matura, per accompagnarne la menopausa, attenuandone i sintomi come la secchezza delle mucose o il calo della libido. O per regolare un ciclo doloroso o troppo abbondante nelle donne giovani, e per curare forme di endometriosi.»

Quali altri contraccettivi sono disponibili?
«Oltre ai contraccettivi orali, esistono quelli “di barriera”, come il condom maschile o il diaframma per la donne, e dispositivi intrauterini come la spirale (IUD) il cui uso è in netto calo. Per quanto riguarda la contraccezione orale, la novità è la possibilità di assumere gli estroprogestinici non per bocca, ma per contatto transdermico, attraverso un cerotto o un anello vaginale, che evitano l’accumulo epatico del farmaco. Il cerotto, che si applica sulla pelle e resiste all’acqua, il cui effetto dura una settimana, è adatto alle ragazze giovani, perché non chiede, come la pillola, un’assunzione giornaliera in orari rigorosi. Io lo consiglio loro, per l’elevata tollerabilità, l’efficacia e la semplicità d’uso.»

Come “funziona” la pillola contraccettiva?
«Gli estrogeni apportati dall’assunzione del farmaco causano un “blocco” ipotalamico, inibendo il rilascio delle gonadotropine ipofisarie che “comandano” l’ovulazione, e mettendo “a riposo” l’ovaio.»

E se si desidera una gravidanza?
«Basta sospendere l’uso della pillola, e permettere all’organismo di riprendere con i suoi tempi il ritmo naturale dell’ovulazione. L’emivita del farmaco è breve, una volta che si smette di prenderlo l’ovaio che era a riposo riprende a funzionare.»

Il quadro sembrerebbe tranquillizzante: eppure ci sono ancora molte resistenze all’uso della pillola…
«Una delle paure delle ragazze giovani è che la pillola faccia ingrassare, o causi cellulite. Timore che i bassissimi dosaggi delle pillole più “leggere” hanno quasi del tutto scongiurato. Le donne adulte temono invece che ci possa essere un incremento della percentuale di rischio di tumore al seno, ma gli studi più aggiornati sui contraccettivi orali di nuova generazione dimostrano che non c’è correlazione tra uso anche prolungato e le neoplasie. Certo, occorre fare le adeguate distinzioni, e starà al medico valutare i fattori di rischio, come un seno particolarmente fibrocistico. Mentre è sicuramente da evitare il fumo, in caso di assunzione di contraccettivi orali, perché aumenta esponenzialmente il rischio di trombosi: ma fumare è un comportamento comunque da sconsigliare! »

Un consiglio per i genitori di adolescenti?
«E’ fondamentale che l’approccio alle problematiche della sessualità adolescenziale e alle pratiche contraccettive avvenga attraverso le parole informate e serene del medico, secondo me. Ma non ha senso “mandare a forza” una ragazzina dalla ginecologa: quello che si può fare è informarle dell’esistenza di questa figura specificamente dedicata alle problematiche femminili. Imparare a gestire il corpo in modo consapevole, responsabile e rispettoso fa parte dell’educazione da impartire all’essere umano, quando si affaccia all’età adulta. Anche perché la pressione sociale va verso un approccio sempre più precoce alla sessualità, e sono in aumento le malattie sessualmente trasmesse, a causa della promiscuità e della scarsa conoscenza della loro eziologia. Malattie causate da batteri come la Clamydia, senza dimenticare il virus HIV: la protezione da usare se si conduce una vita sessuale promiscua è il condom. La pillola, bisogna sottolinearlo sempre, preserva dalle gravidanze indesiderate, non dalle malattie sessualmente trasmesse, per cui l’anticoncezionale d’elezione in caso di rapporti promiscui è il condom, che fa da barriera. Ed è importante vaccinare le ragazze contro l’HPV, il Papillomavirus. Insomma: oggi ci sono tutti i mezzi per garantire, ad ogni età, una sessualità sana serena e protetta. Ma il vero presidio resta la corretta informazione. »

Cos’è il Papillomavirus? A che età bisogna fare il vaccino? Chi deve farlo?
«E’ un virus che causa l’incremento delle cellule del collo dell’utero, che può degenerare in un’alterazione del DNA delle cellule e causare il carcinoma della cervice. La presenza di questo virus, che si accerta attraverso il Pap Test - esame non invasivo, rapido e indolore delle cellule della cervice - non è una sentenza. Ma è meglio proteggere le ragazze, e il rivoluzionario vaccino recentemente introdotto sul mercato, che è un vero salvavita, ce ne dà l’occasione. E’ gratuito per le dodicenni, e le ragazze più grandi – dai 18 ai 25 anni - possono premunirsi acquistandolo in farmacia e sottoponendosi alla vaccinazione: anche in questo, la ginecologa può essere d’aiuto e dare un consiglio. Importante è cominciare a fare regolarmente il Pap test, da dopo circa un anno che si hanno rapporti sessuali in poi, per la diagnosi precoce non solo dell’HPV, ma di tutte le forme tumorali della cervice.»
 

Intervista eseguita dalla giornalista Lorella Barlaam